Armocromia: lasciamole sbagliare, anche coi colori

Un invito a lasciare libere le ragazze di crescere senza etichette cromatiche

PENSIERI IN LIBERTÀ

ilsensei

4/17/20252 min read

Oggi appena si nomina una consulenza d’immagine, subito la mente va all’armocromia.
Ci sta: è ovunque, se ne parla tantissimo, è diventata quasi un fenomeno pop.
E sia chiaro: io l’armocromia la uso, la insegno e ci credo tantissimo. È uno strumento utile, interessante, fatto bene, che può aiutare davvero una persona a conoscersi meglio e a valorizzarsi.

Il problema nasce quando viene presa come una moda, più che come una parte seria della consulenza.
Ormai chiunque cerca di “farsi la palette”, magari dopo aver visto due reel su Instagram o letto un articolo su una rivista.
Ma l’armocromia non è un gioco. È qualcosa che va fatto con criterio, con consapevolezza, e soprattutto... al momento giusto.

Il caso (serio) delle mamme e delle figlie

Sempre più spesso mi capita una cosa che, lo dico con sincerità, mi lascia perplesso:
mamme che vogliono far fare una seduta di armocromia alle figlie adolescenti.
Parliamo di ragazze di 13, 14, 15 anni.

Ecco, questa per me è una delle cose più sbagliate che si possano fare in questo ambito.

Perché non ha senso (e può fare danni)

  1. Fisicamente, a quell’età si è ancora in piena evoluzione. Pelle, occhi, capelli... tutto cambia, e cambierà ancora. Non si può pretendere di fissare una palette su una base che non è ancora stabile.

  2. Emotivamente, rischia di diventare una “gabbia”. Una ragazza può cominciare a pensare che “quel colore non fa per me” o che “non sono abbastanza” se non rientra in certi standard. E questo, a quell’età, può pesare tanto.

Ma se lo chiedono loro?

Lo so, succede spesso.
Le ragazze vedono un video, ne sentono parlare da un’amica, si incuriosiscono… e allora arrivano le mamme che dicono:

“È stata lei a chiedermelo, ci teneva!”

Ci sta. La curiosità è bella, va ascoltata.
Ma proprio perché sono in una fase in cui stanno scoprendo chi sono, è importante aiutarle a capire cosa è davvero utile per loro adesso — e cosa può aspettare.

Una consulenza d’immagine fatta troppo presto può creare più confusione che chiarezza.
E se chi fa questo lavoro con serietà consiglia di aspettare, non è per mettere un freno, ma per proteggere un percorso che è ancora in divenire.
È come dire: “Non adesso, ma ci arriveremo. E quando sarà il momento, sarà ancora più bello.”

Educazione all’immagine? Sì, ma con equilibrio

Io sono il primo a dire che educare all’immagine è importante.
Nelle scuole ci starebbe benissimo un laboratorio sulla moda, sulla storia del costume, anche sull’armocromia.
Per far conoscere, incuriosire, stimolare.

Ma da qui a fare una seduta vera e propria, con tanto di diagnosi cromatica a 15 anni... ce ne passa.

Lasciamole libere

Le ragazze oggi hanno già mille pressioni addosso. Lasciamole sperimentare, sbagliare, cambiare idea cento volte.
Lasciamole mettersi un colore strano anche se “non le dona”, comprarsi un rossetto che poi odieranno. È così che si cresce.

La personalità non si trova in una stagione, ma vivendo.
E l’armocromia, quando sarà il momento, sarà lì ad aspettarle. Ma per adesso, lasciamole libere di essere tutto e il contrario di tutto.