Benvenuti nel Gucciverso, Parte 13 (ultima) Alia Bhatt x Gucci: quando il monogram incontra il sari

e ci sta pure bene

LE GRANDI CASE DI MODAGRANDI DONNE - GRANDI STORIE

ilsensei

6/24/20252 min read

La moda, si sa, ama le prime volte. E Gucci, da sempre, adora quei momenti in cui l’eleganza si incrocia con la cultura globale, lasciando il segno.
Ecco perché la nomina di Alia Bhatt come prima Global Ambassador indiana di Gucci non è stato solo un colpo di immagine, ma una mossa strategica ben studiata.

Perché Alia non è solo una delle attrici più affermate (e premiate) di Bollywood, ma anche una figura in grado di unire generazioni, mercati e codici estetici con disinvoltura.
E Gucci l’ha capito benissimo.

🇮🇳 Quando Gucci parla hindi (fluente)

La partnership parte con stile. Alia debutta in Gucci tra campagne eyewear, inviti ai fashion show, e red carpet impeccabili, sempre con il giusto mix tra modernità e tradizione.
Ma il vero colpo arriva a Cannes 2025, quando Alia si presenta con un abito che ha fatto più rumore di una standing ovation.

Il look? Un sari custom Gucci, impreziosito da cristalli Swarovski, realizzato in jacquard monogram.
Sì, hai capito bene: il classico logo GG reinterpretato nel drappeggio di uno dei simboli più antichi della femminilità indiana.

Un’operazione ad alto rischio (sacrilegio o genio?), riuscita con grazia.
Il risultato? Tradizione + brand + red carpet = applausi globali e Instagram impazzito.

🪞 Look e strategie: Alia come ponte (molto fashion) tra due mondi

Il messaggio è chiaro: Gucci vuole espandere seriamente la propria presenza sul mercato indiano, e lo fa scegliendo non un volto esotico, ma una voce internazionale, contemporanea, consapevole.

In ogni uscita, Alia mostra proprio questo equilibrio:

  • negli eventi italiani sembra uscita da un film vintage di Hollywood,

  • nelle campagne Gucci mantiene un’allure internazionale con tratti ben radicati nella propria cultura,

  • e nei red carpet orientali porta il marchio là dove prima si fermavano solo i sari di seta pura e i lehenga couture.

🤔 È solo moda? No, è geopolitica del glamour

In un momento in cui la moda parla sempre più lingue, l’India rappresenta un mercato strategico immenso, giovane, con cultura del lusso in espansione.
Scegliere Alia Bhatt non è solo segno di inclusione, ma anche di proiezione futura: Gucci non vuole solo sfilare, vuole essere compreso, desiderato e indossato da nuovi pubblici.

E Alia è perfetta per questo ruolo: rassicurante per chi ama le radici, ma con uno sguardo fisso sul futuro.

💬 In sintesi?

Alia Bhatt non è un cameo nel mondo Gucci. È una pagina nuova, scritta con eleganza, strategia e un bel po’ di paillettes.
Un’icona che porta il marchio in territori nuovi senza tradirlo, anzi, valorizzandolo attraverso nuovi codici culturali.

E se Gucci un giorno dovesse realizzare una linea di sari pret-à-porter con monogram… beh, sapremmo esattamente da dove è partito tutto