Benvenuti nella République de Chanel, Parte 5. Tweed, tè e rivoluzione: l’Inghilterra secondo Chanel
Da stoffa ruvida a icona di stile, il tweed racconta la donna Chanel: forte, pratica e decisamente chic.
LE GRANDI CASE DI MODA
ilsensei
7/1/20252 min read


Se pensate che Chanel sia solo Parigi, tubini neri e profumo N°5, preparatevi a scoprire un lato meno romantico ma molto più british della maison.
Perché, se c’è una cosa che Gabrielle ha amato – oltre a Boy Capel e alle scarpe comode – è stato il tweed inglese. Sì, quel tessuto ruvido, tradizionale e decisamente poco sexy che però ha fatto la fortuna (e il guardaroba) di tante signore ben educate.
Chanel non era certo una turista da tè e biscottini: era un’affarista con il fiuto per la stoffa giusta al momento giusto.
Durante i suoi frequenti soggiorni in Inghilterra, tra campi da golf, battute di caccia e partite di polo, Coco s’innamorò del tweed. Non del tweed “da aristocratici imbalsamati”, ma di quello pratico, resistente, capace di sopportare la pioggia e il vento senza perdere un grammo di stile.
Questa stoffa robusta e apparentemente rude rappresentava per Chanel la quintessenza della donna moderna: non una principessa di cristallo, ma una vera combattente urbana che sa tenere testa al mondo – con classe, ovviamente.
E così, come un’eroina dell’abbigliamento pratico, Chanel importò quel tessuto nel cuore della moda parigina, trasformandolo in una delle firme più riconoscibili del brand: il tailleur in tweed.
Non solo un capo, ma un manifesto: la donna non deve essere soltanto bella, deve essere pronta a tutto.
Con il suo tweed Chanel disse:
"Posso andare a una riunione, fare una passeggiata, prendere il tè con le amiche, e magari sorseggiare un whisky (perché no?) senza cambiare vestito."
Un’idea rivoluzionaria, in un tempo in cui cambiare abito era quasi un dovere quotidiano.
Il tweed di Chanel è come una vecchia amica che ti conosce bene, che ti accompagna fedele in ogni stagione e non ti tradisce mai. Con le sue frange, i suoi bottoni dorati e la sua consistenza quasi “rugosa”, racconta la storia di una donna che non si piega, ma sa farsi rispettare.
Elegante sì, ma con i piedi ben piantati per terra.
E mentre le altre maison continuavano a produrre abiti da gran ballo e gonne da dama di compagnia, Chanel sfilava per le strade di Parigi vestita come un’eroina moderna, con il suo tailleur in tweed pronto a tutto.
Era l’abito che diceva: “Sono qui, faccio sul serio, ma non per questo rinuncio allo stile.”
E se oggi il tailleur in tweed è un classico senza tempo, una base su cui ogni nuova collezione si costruisce, è anche grazie a lei, che con occhio pragmatico e spirito ribelle ha fatto entrare la stoffa della campagna inglese nel pantheon dell’haute couture.






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