La regola della T
Un trucco visivo per bilanciare le proporzioni
CONSULENZA D'IMMAGINE
ilsensei
4/10/20253 min read


Le proporzioni orizzontali e verticali sono strettamente collegate: si influenzano a vicenda. Abbiamo già visto che le interruzioni orizzontali non solo allargano visivamente una figura, ma possono anche farla sembrare più bassa, perché rallentano il modo in cui l’occhio scorre sull’immagine.
Per spiegare meglio questo legame, uso una regola che chiamo “regola della T”. Dai un’occhiata a queste due T: sembrano diverse, vero? In realtà sono identiche, solo che una è più lunga. Quella lunga sembra anche più stretta, perché è proporzionata meglio.
Il punto è che non conta solo la misura assoluta, ma quella relativa. In pratica, la larghezza è sempre legata alla lunghezza. Pensaci anche con i vestiti: due persone con la stessa taglia possono sembrare molto diverse, a seconda di quanto sono alte o come sono fatte. Per questo motivo, una stessa taglia può calzare in modo diverso.
Quindi non fissarti troppo sulla taglia: non è bello solo chi rientra in uno standard. È bello chi appare armonioso, proporzionato, indipendentemente dal fatto che sia più magro o più pienotto. A volte bastano piccoli accorgimenti per creare un buon equilibrio visivo. Ed è proprio qui che entra in gioco la regola della T.
Partendo da questa idea, prova a guardarti allo specchio: valuta, ad esempio, quanto sono larghi i fianchi non da soli, ma rispetto alla lunghezza delle gambe. Questo ti dà già un'indicazione utile per bilanciare visivamente le proporzioni.
Per esempio, se vuoi rendere i fianchi meno evidenti, crea un punto focale nella parte alta del corpo o gioca con tagli orizzontali sopra. Invece, per gambe più corte, meglio evitare interruzioni orizzontali che accorciano otticamente. Una maglia corta può far sembrare la gamba più lunga, specialmente con pantaloni a vita alta. Il mio consiglio? Non nascondere le curve, ma valorizzale nel modo giusto grazie all’equilibrio delle proporzioni.
Spesso mi accorgo che non serve “aggiustare” i difetti, ma solo riequilibrare e mettere in risalto quello che già c’è di bello. Un errore comune è coprire troppo: rischi di creare difetti che prima non si notavano nemmeno!
Un altro esempio: se hai le spalle larghe, magari con un vestito con spalline imbottite, otticamente la figura si allarga in alto. Questo può accorciare il collo. In questi casi, è meglio scegliere uno scollo a V, che slancia e riequilibra.
Hai un seno generoso? Allora ti starà bene la classica V o anche la maglia lunga, perché aiutano a distribuire meglio il volume. Il contrario vale se vuoi dare un po’ più di volume al busto: in quel caso, meglio linee orizzontali in alto.
Ma soprattutto: che taglia indossi? Non importa! Non parliamo di numeri assoluti, ma sempre di proporzioni. Quello che conta è quanto una parte del corpo è larga rispetto all’altezza, o a un’altra parte del corpo. Tutto qui.
E vale anche al contrario: se voglio far sembrare più corta una parte del corpo, basta allargarla visivamente. Ad esempio, se ho i piedi lunghi, posso “accorciarli” otticamente con scarpe bicolore con la punta a contrasto (come quelle di Chanel) o sandali con fasce orizzontali. Le linee orizzontali, infatti, danno subito l’idea di “accorciamento”.
Anche il piede è un buon esempio di come funziona la regola della T: chi decide se è lungo o corto? Nessuno! Magari porti un 40 e hai il piede lungo (su una persona bassa), ma lo stesso numero su una persona alta sembra più proporzionato.
Ricorda: le taglie in sé non significano nulla. Conta solo una cosa: le proporzioni!








Il Sensei consulenza d'immagine
Scopri e valorizza il tuo stile unico.
ilsensei.cdi@gmail.com
327 5687630
© 2025. All rights reserved.



