Le modelle e le sfilate
Dall'estetica alla realtà: riflessioni sulle sfilate di moda tra criticità e cambiamento
PENSIERI IN LIBERTÀ
ilsensei
4/2/20252 min read


Le sfilate di moda sono eventi iconici, seguiti sia da chi, come me, deve rimanere al passo coi tempi studiando le nuove tendenze, sia da appassionati e potenziali acquirenti. Tuttavia, anche nel 2025, ci sono alcuni aspetti critici che meritano attenzione. Troppo spesso si vedono modelle estremamente magre, le sfilate sono eccessivamente rapide e, talvolta, l'ego di chi le organizza (non necessariamente lo stilista) prende il sopravvento, distogliendo l’attenzione dagli abiti. Analizziamo questi punti nel dettaglio.
Punto uno: modelle troppo magre. Ancora oggi vediamo modelle esageratamente magre. La risposta comune a questa problematica è stata l'introduzione di modelle oversize, che è senza dubbio un passo avanti, ma non rappresenta la soluzione definitiva. L'equilibrio ideale si raggiungerebbe proponendo modelle esili ma non sottopeso, di corporatura media, in modo da offrire un'immagine più realistica e inclusiva della moda. Solo allora il mondo della moda troverà il giusto bilanciamento e non dovrà più preoccuparsi delle critiche su un ambiente che, purtroppo, continua a perpetuare standard irrealistici.
Punto due: sfilate troppo veloci
Spesso le sfilate sono talmente rapide che il pubblico fatica a cogliere appieno il lavoro dello stilista. Il problema non è tanto la durata dell’evento, quanto la velocità con cui le modelle attraversano la passerella. Se io mostrassi velocemente un portfolio di disegni a qualcuno, non avrebbe il tempo di apprezzarli o valutarli adeguatamente. Lo stesso vale per la moda: affrettare il passo delle modelle significa penalizzare la visibilità e la comprensione del lavoro svolto. Se si vuole trasmettere un’idea di frenesia, la soluzione non è far camminare le modelle più velocemente, ma piuttosto giocare con luci, musiche e scenografie per creare l’atmosfera desiderata.
Punto tre: l'ego di chi organizza la sfilata.
Potrà sembrare un'affermazione forte, ma a volte chi organizza le sfilate si lascia prendere dall’ego, concentrandosi più sulla spettacolarità dell’evento che sugli abiti stessi. Non c'è nulla di sbagliato nel creare un allestimento scenografico per rendere la sfilata più coinvolgente, ma quando l’attenzione si sposta completamente sugli effetti visivi, si rischia di perdere di vista il vero protagonista: la collezione. Le modelle e gli abiti devono rimanere al centro dell’evento, senza essere relegati a semplici elementi decorativi di uno spettacolo autocelebrativo.
Postilla: il volto serio delle modelle.
Spesso mi viene chiesto perché le modelle sfilino sempre con espressioni serie. In molti corsi di formazione si insegna che mantenere un volto neutro aiuti a concentrare l’attenzione sugli abiti, come spiegato da una ex modella di Celine. Tuttavia, questa idea, secondo me, è completamente sbagliata. Le modelle e i modelli sono esseri umani, non manichini. Non si chiede loro di scherzare o ballare, ma semplicemente di essere sé stessi. Se un giorno si sentono più seri o più sorridenti, dovrebbero poterlo esprimere, proprio come farebbe chiunque indossando quegli stessi abiti nella vita reale.
L’idea che una modella debba per forza essere seria o addirittura imbronciata è ormai superata. L’abito è il fulcro dell’evento, certo, ma l’essenza dell’essere umano che lo indossa non deve essere annullata. Se vado a una sfilata, non voglio vedere modelle spente e prive di personalità: voglio vedere la moda prendere vita.




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