Lo stilista di moda è al passo coi tempi?

Tra arte e regole: il ruolo dello stilista nella moda contemporanea

PENSIERI IN LIBERTÀ

ilsensei

4/2/20253 min read

Mi capita spesso di ascoltare persone che vivono o sono appassionate di moda discutere sul fatto che lo stilista sia o meno al passo coi tempi.

Ti dirò la mia opinione: secondo il mio punto di vista, lo stilista è al passo coi tempi, ma nel suo modo, che è del tutto soggettivo e personale.

Sono un consulente d'immagine, quindi ho a che fare con la moda ogni giorno, ma non sono uno stilista e non ne ho nemmeno le capacità. La differenza tra uno stilista e un consulente d'immagine è più o meno la stessa che intercorre tra due materie scolastiche: il disegno artistico e il disegno tecnico.

Disegno tecnico e disegno artistico

Il disegno artistico rappresenta lo stilista: colui che, con colori, segni e fantasia, svolge un lavoro a 360°, esplorando il futuro, il passato e il presente e cercando un'unione del tutto soggettiva tra questi elementi.

Il disegno tecnico, invece, rappresenta il consulente d'immagine. Io, per esempio, a scuola andavo meglio in artistica che in tecnica, ma chi lavora nel mondo della consulenza d'immagine sa di avere delle regole, dei parametri da seguire e delle palette di colori da abbinare. Questo non vieta a me o ai miei colleghi di usare la fantasia e di rendere la visione del cliente soggettiva e personalizzata. Probabilmente, la missione del consulente d'immagine è proprio trasformare le regole - cioè l'educazione tecnica - in qualcosa di soggettivo e unico, ovvero l'educazione artistica.

La soggettività dello stilista

Ma torniamo allo stilista. Se osserviamo le collezioni che vediamo in passerella, comprendiamo perfettamente la varietà di pensiero, idee e messa in pratica della moda, sia essa maschile che femminile.

Spesso e volentieri, lo stilista propone collezioni particolari, fuori dagli schemi, con colori, luci e ambientazioni uniche nel loro genere, che rendono difficile immedesimarsi nelle sue idee. Ma proprio questo è il punto di forza dello stilista: essere un artista. Non sempre possiamo comprendere gli artisti, eppure li amiamo proprio per la loro stravaganza, originalità e visione fuori dagli schemi. Pensiamo a Leonardo da Vinci e alla sua Gioconda: è un'opera stupenda ma enigmatica. Nessuno, credo, può dire di comprenderla al 100%, eppure l'artista l'ha creata per esprimere qualcosa e per comunicare un messaggio. Magari più messaggi, magari più realtà, ma ha dato a tutti noi la possibilità di coglierne almeno una parte.

Lo stilista è un'artista

Lo stesso vale per lo stilista. In una collezione, attraverso colori, forme e accessori, esprime il proprio pensiero e la propria visione. Noi possiamo essere d'accordo, contrari, non capirla o capirla solo in parte. Dubito, onestamente, che anche i più esperti intenditori di alta moda possano cogliere al 100% il messaggio che uno stilista porta in passerella con la propria collezione.

Ed è proprio questo il bello: cercare di capire cosa l'artista-stilista vuole proporre, qual è il suo pensiero, il suo gusto, la sua idea. È come guardare un film di Kubrick o un quadro di Kandinsky e provare a interpretare cosa volessero comunicarci attraverso le loro opere cinematografiche o pittoriche.

In conclusione, lo stilista è fuori dal mondo? Sì, lo è, e per fortuna. Se fosse perfettamente inserito nella nostra realtà, non sarebbe più un artista, ma una persona che crea abiti come fosse un robot.

Lasciamo dunque agli stilisti la libertà di esprimere la propria opinione, anche se strana o complessa. Critichiamoli solo quando è necessario, amiamoli quando meritano di essere amati e ignoriamoli quando è il caso di farlo.

Lo stilista è un artista, e per questo non va compreso, ma semplicemente vissuto.